Curiosità

IL TEST DELLA QUALITA’

Come fare per riconoscere un buon caffè? Con il caffè in grani, è sufficiente gettarne un chicco per terra e vedere se rimbalza; se il caffè è già macinato, aggiungete un cucchiaino di polverina in un bicchiere d’acqua, e osservate se essa galleggia. Se verranno soddisfatti questi due requisiti, state certi che state per gustare un buon caffè.

SECONDA POSIZIONE PER IL CAFFE’

È la bevanda più diffusa al mondo dopo l’acqua: in un giorno si bevono circa 3 miliardi di tazze e una persona in un anno consuma mediamente 1,3 kg di caffè.

I DANNI E I BENEFICI DEL CAFFE’

Secondo studi pubblicati dal “New England Journal of Medicine” consumare 2-3 tazze di caffè allunga la vita poiché alcune sostanze in esso contenute ritardano le cause più frequenti di morte, tra cui problemi cardiaci e respiratori, diabete e altre malattie. Attenzione però, è anche provato che assumere una smodata quantità di caffeina (80-100 tazze) nel giro di poche ore, indicativamente 4, può causare la morte.

IL CAFFE’ CONTRO LO STRESS

Bere caffè rende felici e migliora le performance, sia fisiche che mentali, grazie alle endorfine che vengono rilasciate e assorbite nel giro di pochi minuti, capaci di stimolare il buon umore e rendere più attivo il corpo. Inoltre, studi dimostrano che coloro che assumono regolarmente caffè hanno meno possibilità di soffrire di depressioni e che, anche solo sentire il profumo di questa bevanda, allevia lo stress.

IL CAFFE’ RENDE DIFFICOLTOSO IL SONNO?

È diffusa la convinzione che bere un caffè prima di dormire sia sbagliato, in quanto ci impedisce di riposare. In realtà l’effetto stimolante della caffeina non si manifesta immediatamente, ma dopo circa 20 minuti. È dunque consigliabile assumere del caffè prima del pisolino, per poi svegliarsi una ventina di minuti dopo, riposati e ricaricati.

IL CAFFE’ TRA NORD E SUD

Tutta l’Italia preferisce lo stesso tipo di caffè? Secondo alcuni sondaggi, no. Infatti, al nord si preferisce il caffè dolce e con un retrogusto acido, tipico dei caffè provenienti dal centro America, mentre al sud è privilegiato il caffè fortissimo, molto intenso e con un retrogusto amaro, con un’abbondante dose di robusta.

LA TAZZINA PERFETTA

Per poter degustare un caffè perfetto non è importante solo la miscela, ma anche il modo in cui viene servito. Ecco qui un particolare a cui non tutti prestano attenzione, la tazzina: deve essere riscaldata ma non scottare (la temperatura ottimale è di 40°) per poter mantenere la compattezza, la crema e la temperatura. È dunque consigliato fornirsi di uno scalda tazze.

UN DRINK PER VERI CAFFEINOMANI

Un bar di Atlanta, in Georgia (USA), è di recente diventato famoso per un nuovo drink, molto esclusivo, che prevede l’utilizzo di caffè e Coca Cola Zero. Essa viene versata in un bicchiere e successivamente vengono aggiunti due caffè espresso senza zucchero: la crema di caffè si deposita in superficie, originando una bevanda energetica e ricca di caffeina. Anche se forse ha un sapore un po’ eccessivo per il nostro palato, possiamo assicurarvi che è veramente buonissima.

COME CONSERVARE IL CAFFE’

Non sempre è possibile avere del caffè fresco e appena macinato quindi, se non potete comprare un macinino, ecco qui alcuni utili consigli per poterlo conservare al meglio. Ovviamente il caffè va conservato in un luogo fresco e asciutto, lontano da aria, umidità, calore e luce, preferibilmente in un contenitore ermetico. Le condizioni ideali sarebbero una temperatura che oscilla tra i 15° e i 25° e un livello di umidità inferiore al 50%.
Un altro semplicissimo consiglio è quello di acquistare il caffè in bar o meglio ancora in torrefazioni, evitando quindi i grandi supermercati, poiché c’è più ricambio e il prodotto che andrete ad acquistare sarà sicuramente più fresco.

IL TEST DEL CAFFE’ CRUDO

Se qualcuno di voi dovesse avere l’opportunità di “testare” il caffè crudo, vi saranno utili questi consigli per capirne la qualità. Innanzitutto, si guarda il colore: se il chicco è di una tonalità verde brillante, significa che proviene da un raccolto molto recente, mentre se il chicco appare di un colore meno intenso, proviene da un raccolto precedente e darà un caffè di qualità più bassa. Un altro semplicissimo metodo è mordere il chicco: se rimarrà leggermente inciso significa che è un caffè giovane, mentre se non riporterà nessun segno, indica che è un caffè un po’ più vecchio.
Ovviamente non è sempre possibile avere il caffè super fresco, anche perché esso cresce in relazione al clima e il raccolto può avvenire solo durante il periodo caldo. Infatti, i caffè prodotti nell’emisfero nord vengono raccolti nel periodo tra maggio e ottobre,mentre i caffè coltivati nell’emisfero sud tra novembre e aprile.

ARABICA E ROBUSTA

Si sente spesso parlare del caffè Arabica e del caffè Robusta, ma quali sono le loro caratteristiche e differenze?
Prima di tutto, parliamo del caffè Arabica, il 70-75% del caffè prodotto su scala mondiale. Esso si coltiva a quote elevate, superiori ai 1000 metri, principalmente nell’America centrale, meridionale e nell’Africa orientale (come Kenia, Etiopia e Costa d’Avorio). Il clima presente in queste zone è perfetto poiché, per crescere e maturare correttamente, ha bisogno di molte piogge e umidità. Per quanto riguarda le proprietà organolettiche è possibile distinguere i chicchi di caffè Arabica dai Robusta grazie alla loro forma allungata e ovale, inoltre il caffè che andrete a gustare sarà ricco di aromi, più delicato e meno amaro.
La qualità Robusta, maggiormente ricca di caffeina, non necessita di altitudini elevate né di climi così umidi, e viene perciò coltivata nell’Africa occidentale e nell’Estremo Oriente (i maggiori produttori sono l’Indonesia e il Vietnam). I chicchi di caffè si presentano più tondi, con un solco centrale, e danno vita ad un espresso più forte e corposo, dal retrogusto amaro e persistente.

IL RACCOLTO

Il raccolto delle bacche che contengono i chicchi di caffè è un lavoro lungo e paziente. Queste bacche non maturano tutte insieme, dunque il metodo migliore è quello del picking, ovvero della raccolta a mano. È un metodo ovviamente costoso che viene utilizzato per i caffè più pregiati. Un altro metodo di raccolto è quello dello stripping, in cui i chicchi vengono strappati dalla pianta attraverso una macchina; successivamente, vengono effettuati dei controlli manuali per eliminare le bacche ancora immature.

IL CAFFE’ PIU’ PREGIATO DEL MONDO

Questo tipo di caffè proveniente dall’Indonesia, il Kopi Luwak, viene venduto dai 300 ai 600 euro al chilo a causa del suo particolare “produttore”, un piccolo animaletto simile alla donnola chiamato appunto Luwak. Questo esserino si ciba di bacche del caffè e mangia la polpa del frutto, mentre i semi, che sono appunto i chicchi, non vengono digeriti e quindi vengono espulsi. La particolarità del caffè che ne deriva è dovuta ai processi digestivi dell’animale, capaci di donare un sapore diverso e di rimuovere il gusto amaro.

IL CAFFE’ AMERICANO

In Italia siamo tutti abituati all’Espresso, ma qualche cliente all’avanguardia è amante del caffè americano, un classico Espresso allungato con acqua calda. Se anche voi appartenete a questa categoria prestate attenzione a chi ve lo serve: infatti, alcuni baristi, trovandosi di fronte a questa richiesta, allungano semplicemente il caffè, andando ad estrarre la parte peggiore del macinato e un’elevata dose di caffeina. Quello che gusterete non sarà un caffè americano, ma soltanto un Espresso allungato a dismisura dal sapore legnoso.

IL DECAFFEINATO

È diffusa la convinzione che il caffè decaffeinato, bevuto regolarmente dal 12% dei consumatori mondiali, sia dannoso per la salute poiché, durante il processo di decaffeinizzazione, vengono utilizzate sostanze cancerogene. Il ministero della salute non ha mai espresso nessun decreto legge, ma qui di seguito vi forniamo una lista dei metodi che vengono utilizzati per la decaffeinizzazione.

– Estrazione con solvente chimico: durante questo processo, che è anche quello capace di offrire migliori risultati poiché lascia intatte le proprietà organolettiche, il caffè viene immerso prima nell’acqua per la fase di gonfiaggio, e successivamente in una sostanza chimica, solitamente il diclometrano, capace di catturare la caffeina.
– Estrazione ad acqua: in questo processo i chicchi sono immersi nell’acqua per parecchio tempo, fino a quando non rilasciano tutta la caffeina. Il difetto di questo metodo, anche se può sembrare il più semplice, è che oltre alla caffeina, vengono rilasciate anche molte altre sostanze.
– Estrazione con CO2 : durante il passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso, l’anidride carbonica diventa un ottimo solvente per la caffeina.
– Ingegneria genetica: questo metodo, il più complicato e allo stesso tempo innovativo, è ancora in fase di studi, ma ci si augura che diverrà presto realtà. I ricercatori hanno infatti isolato il gene che sintetizza la caffeina all’interno dei chicchi, e ora sono in atto studi per cercare di eliminarlo definitivamente, in modo da poter ottenere un caffè decaffeinato totalmente naturale.

LA PIANTA DEL CAFFE’

Il caffè deriva da una pianta del genere Coffea, coltivata nelle zone calde e umide. Questa pianta produce una bacca rossa, chiamata drupa, composta da una polpa succosa e due piccoli semi, i chicchi di caffè appunto. Per separare la polpa dai semi vengono utilizzati due metodi, quello naturale dell’essicazione al sole o quello del lavaggio, in cui i chicchi entrano dentro delle macchine che automaticamente rimuovono la polpa.

IL CAFFE’ AROMATIZZATO

Il caffè aromatizzato era già presente dai tempi del Medioevo, ed è tutt’ora molto apprezzato. Per creare questo caffè dal retrogusto aromatizzato si utilizza principalmente il caffè di qualità arabica, poiché è meno acido. In seguito alla tostatura e ad un parziale raffreddamento, i chicchi vengono cosparsi di olii essenziali aromatici e successivamente mischiati., macinati e confezionati.

LA TOSTATURA

La tostatura è un processo molto delicato che necessita di continue attenzioni poiché è durante questa fase che il caffè sprigiona le proprietà organolettiche. Il caffè verde viene inserito nell’apposita macchina e lentamente inizia a cambiare colore, diventando giallo pallido. A questa fase segue quella della vaporizzazione (60°-70°), in cui i chicchi di caffè perdono umidità e riducono il loro peso. Giunti alla temperatura di 100° avviene il cosiddetto “primo crack”, segno dell’inizio della vera tostatura: lo zucchero inizia a caramellare, i chicchi si scuriscono sempre di più e iniziano ad emanare i profumi. Giunti alla temperatura di 210° il caffè è perfettamente colorato e le proprietà organolettiche sono state sprigionate al punto giusto: è il momento di estrarlo e lasciarlo raffreddare.

LA MACINATURA

La fase della macinatura è molto importante poiché è un ingrediente fondamentale per ottenere un buon caffè. Non tutti sanno quanto è complicato trovare il giusto livello di macinatura, quindi vi diamo alcuni consigli semplici. Innanzitutto, parliamo del trucco dei 25 secondi: il caffè perfetto impiega dai 22 ai 28 secondi ed è dotato di una crema color nocciola con sfumature più scure e un aroma intenso. Se notate che non rispetta questo arco di tempo, è giusto cambiare livello. Se il caffè impiega più tempo per scendere, significa che l’acqua fa fatica a passare poiché la macinatura è troppo fine mentre se, al contrario, impiega meno tempo, significa che il caffè è stato macinato in modo troppo grossolano e che quindi l’acqua riesce a passare velocemente e senza estrarre completamente tutte le proprietà.

PROVENIENZA CAFFÈ

Le nostre miscele sono composte da caffè di qualità Arabica e Robusta provenienti da tutto il mondo.

Caffè Santos
Provenienza: Brasile (Minas Gerais)
Il caffè Santos, proveniente dalla regione Minas Gerais del Brasile, è presente in tutte le nostre miscele grazie al suo gusto leggermente aromatico e alla sua media intensità.
È facilmente riconoscibile grazie a una particolare peculiarità, e cioè il retrogusto di cacao, dovuto alla vicinanza di una piantagione di cacao.

Caffè Cuba Lavato
Provenienza: Cuba
Questo caffè, particolarmente forte e dall’aroma intenso, proviene dai pendii della catena montuosa Sierra Maestra.
È un caffè difficilmente reperibile a causa delle condizioni climatiche avverse dell’isola, dal retrogusto di cacao e tabacco e un aroma fruttato.

Caffè Guatemala Lavato
Provenienza: Guatemala
Il Guatemala, insieme al Brasile e alla Colombia, è uno dei paesi che soddisfano il fabbisogno mondiale di caffè.
Questa qualità di caffè è caratterizzata da un aroma dolce e intenso, da un profumo speziato e da un retrogusto molto persistente.

Caffè Colombia Lavato
Provenienza: Colombia
La Colombia è il secondo maggior produttore di caffè dopo il Brasile.
I chicchi di questo caffè, lavati e tostati, donano una bevanda leggera, molto gradevole e particolarmente adatta agli amanti di un caffè con poca caffeina.

Caffè Salvador
Provenienza: El Salvador
Questo caffè viene coltivato e raccolto in zone con un’altitudine compresa tra i 450m e i 650m, il luogo ideale per creare un caffè dolce, leggero e poco acido.

Caffè Nicaragua
Provenienza: Nicaragua (Matagalpa)
Il caffè Nicaragua, proveniente dalla regione del Matagalpa, viene coltivato ad altitudini molto elevate.
Il suolo ricco di questo territorio, dona ai chicchi di caffè, particolarmente pregiati, un aroma dolce e fruttato, con un retrogusto piacevolmente gustoso.

Caffè India
Provenienza: India
Anche l’India è tra i paesi che soddisfano il fabbisogno mondiale, producendo parecchie qualità di caffè, come il Robusta, il Monsonato, l’Arabica Cherry e l’Arabica Monsonato.
La nostra azienda utilizza la varietà Robusta, proveniente dalle regioni del Mysore, del Coorg e del Malabar.
È un caffè leggermente meno intenso rispetto agli altri caffè di qualità Robusta, con un sapore equilibrato e un retrogusto leggero e cioccolatoso.